A distanza di poche ore a Gabbiana una donna viene travolta da un pirata della strada, e in Emilia un’altra viene trovata morta. L’aspetto che lega i due fatti è che un uomo frequentava entrambe, l’una all’insaputa dell’altra.

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Incipit

Subito aveva pensato che era una gran seccatura. Poi, immediatamente, questione di un attimo, avrebbe voluto flagellarsi. Era stata cinica. E non voleva, non voleva essere cinica.

Era stata una vita umana a essersene andata. Una giovane donna. E se per una volta non poteva dedicarsi alla sua grande passione, l’indagine, nondimeno era necessario fare chiarezza, ovvero giustizia.

La donna, una gabbianese di trentadue anni, si chiamava Cecilia, Cecilia Morelli, e viveva a Gabbiana, in Via Castruccio Castracani 18.

Nubile.

Era stata investita, saranno state le diciannove e trenta circa, in un attraversamento sotto casa.

Per una volta il Pulitzer della Lunigiana, Riccardo Falchi, era stato più veloce delle forze dell’ordine. Ma, pensava, si era di certo trattato di pura casualità, per non usare termini più volgari.

Il fatto era che lei lo aveva appreso da Telegabbiana, in una di quelle classiche sere di novembre in cui stava cenando, assieme a Luca, a casa, sul divano, al calduccio, coperti da un telo di pile, con tante cose buone preparate prima e sistemate sui vassoi. Il progetto era quello di dare un’occhiata ai titoli di Telegabbiana, poi guardare un vecchio film che conoscevano entrambi a memoria, ma non avevano mai visto assieme: 007 missione Goldfinger.

Ecco perché le venne, prima di ogni altro pensiero, quello della seccatura che ciò rappresentava: perché sapeva che di lì a pochissimo l’avrebbero chiamata.

“Allora Riccardo, ricostruisci l’accaduto” si vedeva il primo piano di Dario Pettenati con, sullo sfondo, un monitor.