Una prostituta brasiliana viene trovata morta in casa. In apparenza si tratta di un infarto. Contemporaneamente altre prostitute slave vengono trovate decapitate.

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Incipit

Stava attendendo una risposta dalla procura della repubblica di Reggio Emilia. Il sostituto che aveva aperto l’incartamento era una donna come lei, la dottoressa Maria Grazia Benini. L’aveva cercata, ma in quel momento era impegnata in un sopralluogo, e si trovava in una zona, nell’Appennino reggiano, in cui, era evidente, il suo telefono non aveva copertura.

Daniela tamburellava sul tavolo con insistenza.

Aveva appena terminato di risolvere il caso di Stefania Vecoli, e già c’era il secondo che si era aperto. Davide le aveva confermato che il coordinamento delle indagini spettava a lei.

Mentre era lì, piuttosto nervosa (si sforzava di correre all’effetto distensivo che le derivava dal pensare alla serata precedente, con Luca, e questo contribuiva certo a ridarle un grande sorriso), arrivò la chiamata di De Angelis.

“Dottoressa, c’è qui un uomo che dice che gli è morta in casa una emme i gi enne o… ti”.

“Suvvia, De Angelis, non faccia i giochi a quiz…” si spazientì.

“Scusi. Quest’uomo, di cui le dicevo, ci ha dato l’informazione di una prostituta trovata morta in casa sua. A Gabbiana, Via Sandro Pertini 18”.

Ora era chiaro. Sintetico. Benché tragico.

“Decapitata?” domandò d’istinto.

“No, no” s’affrettò a rassicurarla “Sembrerebbe che il decesso sia dovuto a cause naturali”.