Viene trovata morta in un crepaccio una misteriosa cinquantenne, affascinante signora che trascorreva le sue giornate seduta al bar. Contemporaneamente viene trovato anche il cadavere di un deputato, in un albergo di Gabbiana, che era lì sotto falso nome. Fra i due esisteva una storia d’amore.

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Incipit

Quando glielo dissero, impiegò alcuni istanti per metterla a fuoco. Subito non riusciva a identificarla. Poi, quando le fecero presente che d’abitudine sedeva in quella poltrona alla distesa del bar, e che portava quel cappello ampio e vistoso, le venne in mente di chi si le stavano parlando.

Si era sempre chiesta chi fosse questa donna che trascorreva tanto tempo seduta alla distesa, da marzo a ottobre. Dei mesi invernali non sapeva. Ma, da quando era a Gabbiana, l’aveva sempre vista.

L’età era sempre stata imprecisata. Non era giovane, ma era ancora piacente. Era il tipo di donna che doveva saper fare girare la testa agli uomini. La classica femme fatale.

Che facesse al bar, per intere giornate, interminabili, non aveva proprio idea. Però era un dato di fatto che le sue giornate trascorrevano lì. Osservava il passeggio. Era forse una spia? Misurava il tempo con sigarette e aperitivi. Però, concludeva Daniela con grande senso pratico, era una donna innocua, che non le aveva dato modo di pensare male. Difficile che si presentasse come cliente.

 

Così era rimasta un po’ meravigliata quando De Angelis le aveva portato la notizia che questa donna era sparita, senza lasciare tracce.

“Dottoressa, è stato il barista a denunciare la sua scomparsa”.